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49th Suzzara Prize (Mantova) 2016

“A calf for a painting does not lower the picture but raises the calf”. The slogan that Dino Villani sputtered in 1948 to launch the first edition of the Suzzara Prize marked an artistic event that immediately took shape as a social experiment: it was about bringing art closer to the people, as it was then called, through a barter. The artists exchanged their work with the products of peasant, artisan, industrial work, triggering the symbolism of a gesture. Zavattini in the first catalog of the award relaunches with “A day will come when every man will have a painting or a statue in his house, because the fear that divides the poor, the peasants and the humble from art will have disappeared”…

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“Un vitello per un quadro non abbassa il quadro ma alza il vitello”. Lo slogan che Dino Villani formulò nel 1948 per lanciare la prima edizione del Premio Suzzara contrassegnò una manifestazione artistica che si delineò subito come esperimento sociale: si trattava di avvicinare l’arte al popolo, come si diceva allora, attraverso un baratto. Gli artisti scambiavano la loro opera con i prodotti del lavoro contadino, artigianale, industriale innescando la simbolicità di un gesto. Zavattini nel primo catalogo del premio rilancia con “Verrà un giorno in cui ogni uomo avrà un quadroo una statua nella sua casa, perché sarà scomparsa la paura che divide dall’arte i poveri,i contadini, gli umili”…