The first volume of the “Mind and history” series, promoted by the ASPI Center – Historical Archives of Italian Psychology of the University of Milan-Bicocca, is dedicated to the relationship between mental sciences and photography, two apparently distant but in reality closer than you can imagine. Between the nineteenth and twentieth centuries neurologists, psychiatrists and psychologists introduced the new technique of recording images in asylums, clinics and laboratories. From Charcot to Lombroso, from contestation to neuroimaging, photography becomes a fundamental tool for research, experimentation and treatment, but also for scientific documentation and social denunciation.

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Il primo volume della collana “Mente e storia”, promossa dal Centro ASPI – Archivio storico della psicologia italiana dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è dedicato ai rapporti tra scienze della mente e fotografia, due ambiti apparentemente distanti ma in realtà molto più prossimi di quanto si possa immaginare. Tra Otto e Novecento neurologi, psichiatri e psicologi introducono la nuova tecnica di registrazione delle immagini nei manicomi, nelle cliniche e nei laboratori. Da Charcot a Lombroso, dalla contestazione al neuroimaging, la fotografia diviene uno strumento fondamentale per la ricerca, la sperimentazione e la cura, ma anche per la documentazione scientifica e la denuncia sociale.